La Sindrome dell’intestino irritabile
Inquadramento Clinico-Diagnostico e Terapia Medica

Anno di pubblicazione: 2017

intestino irritabile

Danilo Badiali, Enrico S. Corazziari

Dipartimento di Scienze Cliniche, Sapienza Università di Roma

 

Un’ampia porzione della popolazione occidentale lamenta disturbi funzionali cronici intestinali, non connessi ad alterazioni strutturali o biochimiche, ma che per la loro cronicità e intensità possono compromettere notevolmente la qualità di vita.

Tra questi il disordine più frequentemente diagnosticato è la sindrome dell’intestino o colon irritabile, caratterizzata dall’associazione di sintomi addominali e alterazioni dell’alvo. In passato ci si esprimeva in termini di colite mucosa, spastica, nervosa ecc. Questa terminologia è fuorviante e come tale va abbandonata: infatti, non si è di fronte ad una condizione d’infiammazione cronica, e nonostante la cronicità del disturbo non evolve in alcuna complicanza. Con quei termini inoltre si definiva un’entità fisiopatologica, ma in realtà la sindrome può essere dovuta a diversi meccanismi biologici, psicologici e ambientali variamente associati fra loro. Infine il termine di intestino irritabile si preferisce, attualmente, a quello di colon irritabile, perché ci sono evidenze che essa non sia confinata all’intestino crasso (1).